Immaginiamo di essere nello studio di un pittore, magari in un loft della Parigi di fine Ottocento immerso nell’atmosfera della Belle Epoque. Proviamo a fantasticare di un’artista che prende una tela bianca, la pone su di un cavalletto al centro della stanza, vicino alla finestra, e cominci a distribuire con cura i colori sulla tavolozza.
Ora, fantastichiamo che l’artista voglia raccontare la frizzante eufonia di una tromba, il tumultuoso magma sprigionato dal contrabbasso, la reboante batteria che rimanda a metriche primordiali e l’incisivo ma soave ritmo della chitarra.
L’artista, dal volto crucciato, sente l’imminente sofferenza della realizzazione artistica; la sua mano stringe il pennello e come un maestro d’orchestra dirige i colori. Il bianco della tela è destinato a lasciare un pallido ricordo, con pennellate decise e tocchi risoluti la musica prende forma e invade l’ambiente. Segni che diventano musica, suoni che rapiscono e ammaliano.
Se accantoniamo per un istante il sogno, se torniamo alla reale dimensione delle cose, la tela bianca è il palco, i colori gli strumenti, l’artista Kyle Gregory, la sua tromba la bacchetta. L’artista americano fa parlare al suo strumento il linguaggio del jazz, racconta di storie di vita ingiuste e difficili, ma anche di speranza e illusione. Il contrabbasso di Giorgio Vendola è una vera eruzione vulcanica che emette suoni caldi; la batteria di Giovanni Scasciamacchia è l’aria di festa trasformata in strumento; la chitarra di Antonio Tosques è limpida e scorre via come l’acqua di un ruscello.
Up Trio feat Kyle Gregory è la prima delle sei jam session del “Winter Jazz 2011: generations compared”.
I grandi pionieri della musica jazz d’oltre oceano si confrontano con i virtuosi e affermati musicisti italiani nell’accogliente location del Caffè Tra Le Righe – Spazio OFF di San Severo (FG). Un evento di alta qualità quello che il piccolo caffè letterario ha proposto ad amanti del genere, ma anche a semplici curiosi con la voglia di conoscere il magico mondo del jazz.
Musica